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Corruzione a Sanremo: 5 ipotesi di falsa testimonianza. Collegio invia atti alla Procura

16 ottobre 2007 | 12:28
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Corruzione a Sanremo: 5 ipotesi di falsa testimonianza. Collegio invia atti alla Procura
Corruzione a Sanremo: 5 ipotesi di falsa testimonianza. Collegio invia atti alla Procura
Corruzione a Sanremo: 5 ipotesi di falsa testimonianza. Collegio invia atti alla Procura
Corruzione a Sanremo: 5 ipotesi di falsa testimonianza. Collegio invia atti alla Procura
Corruzione a Sanremo: 5 ipotesi di falsa testimonianza. Collegio invia atti alla Procura
Corruzione a Sanremo: 5 ipotesi di falsa testimonianza. Collegio invia atti alla Procura

La deposizione piu’ controversa risulta essere quella dell’agente immobiliare Angelo Asseretto

Ravvisando gli estremi della falsa testimonianza il collegio del tribunale di Sanremo, nell’emettere la sentenza di condanna (a 4 anni e 5 mesi di reclusione) per l’ex assessore al Turismo del Comune di Sanremo, Antonio Bissolotti e per l’imprenditore Angelo Esposito, ha rinviato alla Procura gli atti relativi a cinque testi del processo: Alberto Asseretto (agente immobiliare); Debora Franchi (segretaria di Esposito); Angela Calvini (la figlia di Esposito); Manuela Di Pietro (addetta stampa del Comune di Sanremo, nel periodo di riferimento dell’inchiesta giudiziaria) e Nadia Nuvolone (segretaria di Esposito). La deposizione piu’ controversa risulta essere quella di Asseretto, comparso al dibattimento come teste, al quale sia l’accusa che il collegio avevano chiesto di relazionare in merito all’intenzione di Bissolotti di acquistare un immobile in zona San Martino.

Trattative per le quali sarebbero state utilizzate alcune ‘teste di legno’. Secondo l’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Antonella Politi, Bissolotti non avrebbe voluto comparire nelle trattative, in quanto l’immobile avrebbe dovuto essere acquistato con il provento delle tangenti. Durante il processo era anche emerso che Bissolotti decise di acquistare l’appartamento (le trattative, tuttavia, non andarono mai a conclusione) senza neppure averlo mai visto all’interno. Asseretto spiego’ che la volonta’ di Bissolotti di rimanere al coperto nelle trattative era dovuta al fatto che non voleva apparire come acquirente nei cofnronti del proprietario dell’immobile. Le segretarie e l’addetta stampa, invece, sono state inserite nella rosa dei testimoni, in quanto erano proprio loro a organizzare gli incontri di lavoro dei due imputati.