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Ospedaletti: Baiaverde e l’amministrazione comunale

28 settembre 2007 | 17:11
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Ospedaletti: Baiaverde e l’amministrazione comunale

Mauro Marelli residente a Ospedaletti scrive una lettera alla redazione di Riviera24 e come nostra consuetudine, se nel rispetto editoriale, pubblichiamo la voce dei nostri lettori

Vorrei proporre una nuova interpretazione della questione "Baia Verde", porto con accessori cementizi che già ha provocato le reazioni su un giornale online. Molti di questi interventi sono ispirati da uno spontaneo afflato ecologista giusto e diffuso, ma che purtroppo si traduce quasi sempre in un libro dei sogni difficilmente traducibile nella realtà.
L' "affaire" Baia Verde, che è oggi maggiorenne avendo compiuto il 18° anno di vita, ha avuto un percorso complesso e tormentato. Portato quasi a compimento durante i due mandati del Sindaco Parrini è stato stoppato dall'arresto del primo cittadino, col Consiglio Comunale che, nell'urgenza di crearsi una nuova verginità, ha bloccato le ultime formalità attuative, scaricando il problema sull'Amministrazione successiva.
L'attuale Sindaco Eraldo Crespi usò come punto di forza, come nobile causa nel programma elettorale la forte riduzione del porto e il blocco della cementificazione a terra, su questo assunto fu eletto. Ancora in un Consiglio Comunale del 23 febbraio 2005, dove era stata invitata la cittadinanza per discutere la "vexata questio" Crespi, col braccio vendicatore levato e il dito puntato sul deprecato progetto pronunciò la storica frase: "Io questo non lo firmo, piuttosto mi dimetto". In effetti non lo firmò. Passato non molto tempo ottenne qualche piccolo spostamento di volumi, aggiustaggi irrilevanti rispetto alla consistenza dell'opera, il progetto venne benedetto e approvato in poco tempo. Crespi non si dimise, anzi, oggi gonfia il petto d'orgoglio per il risultato ottenuto; misteri insondabili della politica che, di volta in volta sposa il detto: "io sono coerente fino in fondo e nessuno mi farà cambiare idea" oppure "solo gli stupidi non cambiano mai idea", solo che sovente sia l'uno che l'altro motto vengono usati a sproposito. Ad esempio, chissà se anche i cittadini che avevano votato Crespi Sindaco hanno cambiato idea anche loro, sono stupidi o evolutivi, o tutt'e due?
Andando oltre voglio sottoporre ai lettori alcuni dati di fatto che non si possono ignorare:
1. L'ex discarica Cogefar, dai lontani anni in cui furono effettuati i lavori di spostamento della ferrovia a monte, viene erosa dal mare con rilascio di materiale che non consente al nostro mare la limpidezza sognata. Per eliminare l'inconveniente sarebbe stato necessario bonificare l'area realizzando una scogliera di contenimento verso il mare. Per realizzare poi il bellissimo sogno di tanti ecologisti dell'ultimo minuto quindi si sarebbe dovuto creare un giardino di circa 100.000 mq. con una squadra di giardinieri per mantenerlo e non trasformarlo nel sogno dei passeggiatori con cane defecante com'è ora in buona parte. Basta vedere oggi, finchè si può prima che inizino i lavori, in quale penoso stato si trovi la "Spiaggia di Desideri", la più bella di Ospedaletti e in uno stato di abbandono totale.
2. Sempre per avere mare pulito e non inquinato bisognava quindi mettere in sicurezza il rio Porrine, il rio Terrine, il Crosio ecc., che scaricano a mare anche quello che non dovrebbero.
3. Dopo aver acquisito l'area ex ferroviaria e i corpi di fabbrica della ex stazione e dei suoi accessori sarebbe stato necessario, una volta realizzato un progetto, procedere all'abbattimento del rilevato ferroviario che occlude la vista del mare lungo la via XX Settembre riposizionando gli stabilimenti balneari.
4. Stilare un piano di arredo urbano in modo che in un tempo non troppo lungo in tutto il paese, ma in particolare nel centro storico, si raggiungesse un'armonia estetica in un tessuto commerciale oggi sfilacciato e vittima del cattivo gusto.
Economicamente impossibile realizzare quanto sopra in tempi umani per un paese delle dimensioni di Ospedaletti, ancor meno possibile da parte di un'Amministrazione che, a più di tre anni dal suo insediamento, non ha ancora predisposto un progetto per la nuova passeggiata a mare che, gioco forza, sorgerà dall'abbattimento dell'ex rilevato ferroviario da realizzarsi come parte delle opere di urbanizzazione a carico del concessionario del porto di Baia Verde.
Inutile stracciarsi le vesti contro il porto e i suoi accessori edilizi, che ormai sono un dato di fatto; l'unica cosa da fare a questo punto da parte dell'Amministrazione è una puntuale verifica della rispondenza dei manufatti ai progetti approvati, in modo da non consentire di aggiungere al cemento anche l'abuso, quasi endemico nel mondo dell'edilizia locale.