
Molti anni fa, quando ancora a scuola ci si dedicava alla lettura, quindi parliamo di un bel po di anni fa, ci obbligarono a fare una ricerca su un tale, chiamato Girolamo Rossi che, nel 1867, scrisse un libro intitolato Storia della città di Sanremo.
Lo so, qualcuno di voi ora dirà: “Guarda che lo conosciamo, uff! E questo che c’entra?” e cose simili. Continuate a leggere con un po’ di pazienza, poiché la faccenda riguarda anche voi, sì, avete capito bene, tutti voi…Dicevo..
Questo Signor Rossi, che doveva ben conoscere le nostre terre, introduce il suo libro con parole che lasciano sbalordito il lettore. Perché? Perché, a parte l’indubbia capacità di affascinare con una scrittura che profuma di passato, descrive un tratto della nostra Riviera parlando di colori luminosi, odori di fiori e cedri, colline che toccano il mare e….”Tutto vero!!” Diranno i più entusiasti ma,…la Riviera, la nostra Riviera, quella di Ponente, specifichiamo, perché se cercate su Internet esce sempre quella di Levante, sì anche se digitate bene PONENTE. La nostra Riviera non è solo colori, paesaggio, profumi,… anche perché i cedri ora dove sono, ad esempio? Mah!
La Riviera è……Potrebbe definirsi in molteplici modi, più o meno condivisibili, più o meno veritieri, razionali, scientifici ma prendersi la responsabilità di darne una definizione in apertura di rubrica e, per giunta, rubrica nuova su giornale nuovo…. No, grazie, non se ne parla proprio
Vi giro quindi la domanda concedendovi, in senso buono, il privilegio di pensarci per primi. Sì, voi lettori, perché è questa, la prima e più importante linea guida della mia rubrica, cioè il fatto che pensare a definire, approfondire, criticare un argomento, di qualunque genere esso sarà, vi verrà chiesto ogni settimana. Per sapere come continuate a leggere.
La domanda è: la Riviera, la nostra Riviera, può essere ancora definita, come lo era solo il secolo scorso, una meta ambita? O rischia di divenire riciclaggio di persone stanche, annoiate, disilluse che svernano i loro residui di vita qui, nel nostro sole, nel Mare Nostrum? Rischiamo anche noi di diventare o di essere già diventati così? Si può ancora parlare di VITA in Riviera e cosa intendiamo con questo vocabolo: vita di società, vita di coppia, vita biologica, vita da single, vita da adolescente, da genitori, da commerciante, da professionista, da anziano, da turista, da animale da compagnia, da animale che vive in strada, vita diurna e notturna, da studente, da malato, da extracomunitario, da bambino, da religioso, da vigile urbano, da poliziotto, da carabiniere, da insegnante….mi perdoni la categoria che non ho nominato.
Ecco il primo argomento della prima settimana: trovarne non una definizione ma cento, mille per conoscere nel modo più completo possibile il luogo nel quale viviamo, forse per renderlo meno apatico, forse per venderlo meglio, forse per curiosità, forse perché ognuno ha qualcosa da dire. Forse, mi permetto di dire, perché se prima non abbiamo le idee un po’ più chiare su cosa significa Vivere in Riviera, potrebbe essere poco interessante leggere un giornale che ne porta il nome!
Nei prossimi giorni avrò le risposte cercando tra voi coloro che, vivendo in Riviera, vorranno inaugurare la prima stagione di “Life in Riviera” con opinioni, disquisizioni, critiche, testimonianze e, ovviamente, gossip! Perché il fine della rubrica è provocare l’informazione, non subirla senza possibilità di replicare.
P.S. Il libro del Signor Girolamo è davvero interessante per chi non lo avesse letto….
A Lunedì prossimo, sempre qui, su Riviera24!
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