Bloccati i lavori e cantieri chiusi. I sindacati decretano lo stato di agitazione
Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, hanno organizzato un presidio davanti agli uffici della ditta, in via Argine sinistro a Imperia e chiedono garanzie occupazionali.
I sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente contro la chiusura del cantieri e la conseguente interruzione dei lavori per il raddoppio della ferrovia, tra San Lorenzo al Mare (Imperia) e Andora (Savona), in seguito al mancato reperimento di un accordo tra la societa' comittente, la Italferr e la Ferrovial, l'azienda appaltatrice della gigantesca opera, consistente in 19 chilometri di tracciato, di cui 16 in galleria e uncosto complessivo di circa 505 milioni di euro.
All'origine della drastica decisione: la mancanza di discariche idonee per ricevere il materiale di risulta e il contenzioso sui presunti debiti della Italferr neiconfronti di Ferrovial. E dire, che per quanto riguarda le discarichei siti sono gia' stati individuati. Manca, tuttavia, l'accordo sui chi debba accollarsi gli oneri per il loro funzionamento. Al momento, sono gia' in cassa integrazione circa 150 operai, mentre altri cento e passa lavoratori sono a casa.
'Oggi pomeriggio effettueremo un presidio davanti ai cancelli Ferrovial – spiega la delegazione sindacale, capeggiata da: Costanza Florimonte (Fillea Cgil), Gianni Epifanio (Filca Cisl) e Antonio Cirillo (Feneal Uil) – perche' da questa mattina abbiamo dichiarato e comunicato agli organismi di competenza lo stato di agitazione permanente. Domani, durante l'incontro in Prefettura, formeremo un presidio e questo stato di agitazione perdurera', fintanto non ci saranno notizie confortanti sulla ripresa dei lavori e garanzie sul futuro occupazionale'.