“A Taggia c’è una persona che ha ottenuto contemporaneamente due cofinanziamenti distinti”




Ecco il testo dell’email che ci ha inviato il nostro lettore Claudio Mazza
Pubblichiamo l'email di un nostro lettore, Claudio Mazza, chi intende replicare alle considerazioni contenute in questa lettera, può scrivera a redazione@riviera24.it
Leggendo i quotidiani ho appreso che la Regione Liguria non concederànessun risarcimento ai residenti, commercianti ed artigiani di Bordighera che hanno subito danni causati dal potente nubifragio del 14 settembre 2006. Non possiamo essere che rammaricati vedendo che davanti lo sgomento per la perdita della propria casa o della propria attività professionale, le Istituzioni citate sui quotidiani (Provincia, Regione e lo Stato) non danno nessun aiuto economico a coloro che hanno perso quasi tutto, tranne il coraggio e la forza di rimboccarsi le maniche, spalare fango e detriti per ricostruire tutto daccapo. Questo senso di sfiducia e di indignazione verso coloro che dovrebbero tutelare ed aiutare i nostri connazionali, nei casi di calamità naturali, è maggiormente risentito quando le vittime non ottengono nulla e chi, invece, nella vita corrente ottiene tutto ciò che vuole. Nel Comune di Taggia, dove sono residente, c'è una persona che ha ottenuto contemporaneamente due cofinanziamenti distinti; uno dalla Regione Liguria per il restauro conservativo delle facciate del suo palazzo in Taggia; l'altro dall'Unione europea, per ristrutturare il proprio magazzino in Arma di Taggia e costruire nella corte retrostante, di mq 125 appena, una "casetta" con tre finestre e una porta-finestra (si veda la fotografia sopra). Il tetto a due spioventi quasi attaccato al balcone soprastante, impedisce al condomino del primo piano a stendere i propri panni. Sulla tabella che era affissa al muro, a fianco della saracinesca del magazzino, si leggeva: "Lavori di manutenzione straordinaria e cambiamento di destinazione d'uso. Progetto cofinanziato dall'Unione europea. Intervento finanziato dalla Regione Liguria". Nella tabella esposta al pubblico non essendo indicata la casetta in costruzione, pensai che si trattasse di un manufatto abusivo e lo segnalai al Comune di Taggia. L'Amministrazione comunale mi rispose che la costruzione era regolare. Questa casetta alquanto "originale" era ancora in fase di costruzione e il magazzino in fase di ristrutturazione, nel periodo in cui si svolgeva la campagna elettorale. In quel periodo ebbi l'opportunità di parlare con il candidato sindaco Vincenzo Genduso e lo informai di questa strana costruzione cofinanziata con i soldi di tutti i contribuenti europei. Anche lui mi rispose dicendomi che quel manufatto era regolare. A mio avviso la costruzione di un manufatto di "sana pianta" (clicca altre foto vedrai le fondazioni) non può essere assimilabile ad una "manutenzione straordinaria" per la quale è sufficiente una semplice D.I.A. (Denuncia di Inizio Attività). Nel documento allegato con l'intestazione del Comune di Taggia, nella terzultima voce, si legge che per le nuove costruzioni è richiesto il permesso di costruire.