Milano-Sanremo 2007: Ballerini: ”Sarà un’edizione bellissima perchè non c’è nessun favorito”

“La Sanremo più incerta degli ultimi anni: non c’é un padrone. E forse per questo sarà anche più bella…”. Neanche più le Milano-Sanremo sono quelle di una volta, parola di Franco Ballerini, il ct del ciclismo azzurro. La classica…
“La Sanremo più incerta degli ultimi anni: non c’é un padrone. E forse per questo sarà anche più bella…”. Neanche più le Milano-Sanremo sono quelle di una volta, parola di Franco Ballerini, il ct del ciclismo azzurro. La classica più lunga di tutte, 294 km, ha proprio nella distanza l’insidia segreta: “Dalla Tirreno-Adriatico si è visto che il giovane Riccò ha qualcosa in più quando la strada sale, ha una cattiveria, ma riuscirà a fare il numero sul Poggio, dopo oltre 290 di corsa? – si chiede lo stesso ct – mai come quest’anno sarà una gara da interpretare, da capire: forse la Sanremo non è la più bella, ma è quella che richiede la più grande intelligenza tattica. Specie in funzione del meteo: se è brutto, chi mette da parte uno come Boonen o qualche russo sconosciuto?”. Inizia allora una analisi più dettagliata dei possibili protagonisti della Classicissima di Primavera: “Pozzato dice di star bene, ma nelle ultime corse in certi arrivi non ha eccelso, però lui l’ha vinta lo scorso anno. Petacchi? Ha avuto sempre qualche problema nelle volate, regge bene in salita, ma non è l’uomo da battere a tavolino, come due anni fa. Boonen non va stratosferico, come detto, ma in tanti reduci dalla Parigi-Nizza vanno forte, poi magari come Contador che l’ha vinta non hanno le caratteristiche per vincerla. Può vincerla Rebellin – rivela Ballerini – Così come Bennati: lui in squadra ha un Ballan, che se azzecca la fuga giusta che sfascia la corsa lo può portare in volata fresco, e in volata li può castigare tutti. Bettini? Quella maglia iridata fa miracoli, ma anche lui è reduce da tre cadute, e l’ultima ha preso una bella botta al ginocchio”. Restano però un bel gruppo di altri candidati: Freire, O’Grady, McEwen, Paolini… “La gente spera in una impresa alla Chiappucci 1991, l’epopea, il mito, e la Sanremo è un po’ che non lo regala – conclude fiducioso Franco Ballerini, due Roubaix vinte in carriera – Ma mai come stavolta la Milano-Sanremo la vincerà chi saprà sparare la cartuccia giusta, e alla Sanremo di cartuccia ce ne è sempre una sola”.