Equitazione: il belga Ignace Philips ha vinto il Gran Premio al Concorso Nazionale di Sanremo

Tutti aspettavano Roberto Arioldi e invece, nel Gran premio di equitazione Città di Sanremo, sè imposto il belga Ignace Philips. Arioldi, capitano della nazionale italiana che comunque torna a Pavia con un bottino di tre vittorie nella tre giorni sanremese, non è riuscito a imporsi proprio nella gara più importante quando, con il quotatissimo Lora PIana Aramis, ha commesso un errore ed è slittato al terzo posto, alle spalle anche del milanese Alessandro Mazzola. Quarta la pavese Irene Moroni, quinto il fiorentino Matteo Giunti. Philips qui a Sanremo finora aveva tenuto un basso profilo gareggiando con cavalli giovani per poi mettere in campo lo splendido “Samurai” e bissare la vittoria ottenuta al Solaro qualche anno fa.
“Sono felice – dice ora – anche perché è il secondo Gran premio di fila che vinco. Ho avuto anche fortuna”. Nel Gran Premio ottimo decimo posto di Lara Porcile del Centro ippico Busalla.
 Il concorso ha visto impegnati, per tre giorni, anche diversi elementi della Società ippica Sanremo. Così Margherita Timitilli, 17 anni di Vallecrosia, ha ottenuto un terzo posto in una C115 in sella a Iesolo. “Ho due grandi passioni – dice – il mio cavallo e il mio fidanzato”. Lorenza Saglietto pure diciassettenne di Imperia, ci è classificata settima in una C135 vinta da Arioldi; Chiara Fossati, 16 anni di Sanremo, settima in C115 e Alessandro Digitali, 27 anni di Sanremo, ottavo nella stessa categoria. Buoni (e utili) piazzamenti per Maddalena Valenzano Menada,  Manuela Biongiovanni, Giulia De Carlini, Gian Maria Leto e Giorgio Zanno.
Fra gli altri liguri bene Lara Porcile, del Centro ippico Busalla, decima nel Gran Premio, Francesco Stefano Cartagenova, settimo in C135 e Ugo Barbieri sesto in C130, entrambi della società La Valle Genova, Elena Bergallo, del Centro ippico Loano, quarta in C115 e sesta in C120, Serena Campanini, del Centro ippico Finalese settima in C120. Luca Aicardi, del Country Club Garlenda si è imposto, ex aequo, in una Giovani cavalli.