Tutti i particolari dell’operazione antidroga che ha portato al sequestro di 1300 chili di droga

22 giugno 2005 | 22:00
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Tutti i particolari dell’operazione antidroga che ha portato al sequestro di 1300 chili di droga

Milletrecento chilogrammi di hashish sequestrati e due persone arrestate. Questo è il bilancio dei controlli predisposti dalla Questura di Imperia per la repressione dell’importazione di sostanze stupefacenti. Questi i…

Milletrecento chilogrammi di hashish sequestrati e due persone arrestate.
Questo è il bilancio dei controlli predisposti dalla Questura di Imperia per la repressione dell’importazione di sostanze stupefacenti. Questi i fatti. Nella mattinata di mercoledì una pattuglia ha fermato un autoarticolato, per eseguire i normali controlli di routine presso la barriera autostradale di Ventimiglia, in entrata sul territorio nazionale proveniente dalla Francia. A bordo del mezzo, di proprietà di una ditta di
autotrasporti di Roma, viaggiavano un cittadino italiano, Felicetto Alessandri, 58 anni, residente a Monterotondo in provincia di Roma e un cittadino albanese, Paulin Kacorii, 39 anni, regolarmente soggiornante in Italia, residente a Lignano Sabbiadoro in provincia di Udine.
Visti i precedenti di Alessandri per traffico di stupefacenti, è stato richiesto l’intervento immediato di personale della Squadra Mobile di Imperia che ha sottoposto ad accurata perquisizione l’intero autoarticolato.
Nel corso del controllo sono stati rivenuti,occultati nella parte anteriore del rimorchio, tre sacchi di poliestere grezzo e quarantadue involucri, avvolti in sacchi di iuta, a cui era stata applicata una maniglia per facilitarne il trasporto.
Ogni involucro conteneva,abilmente confezionati ed impermeabilizzati, 120 pani di hashish di circa 250 grammi, per un peso complessivo di 1300 kg.
L’intero carico era stato inoltre intriso di petrolio al fine di consentirne l’individuazione ai cani antidroga.
Alessandri Felicetto e Kacorri Paulin sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Imperia per importazione di sostanze stupefacenti e tradotti presso il carcere di Sanremo a disposizione del Procuratore della Repubblica
di Sanremo Mariano Gagliano.
Il carico, presumibilmente di provenienza magrebina e destinato al traffico romano, avrebbe fruttato ai due trafficanti circa venti milioni di euro.
Si tratta dunque di una delle più ingenti operazioni eseguite negli ultimi anni nella nostra Provincia come sottolinea Raffaele Mascia (nella foto), dirigente Squadra Mobile di Imperia.
“E’ stata un’operazione molto importante, soprattutto in riferimento alla grande quantità di stupefacente sequestrato. Siamo rimasti particolarmente colpiti per il confezionamento dei panetti di hashish che è stato eseguito con grande cura senza tralasciare nessun particolare, neanche la possibilità del contatto con l’acqua. I panetti erano contrassegnati con una figura rappresentante un narghilè, un antico
strumento egiziano utilizzato per fumare tabacco.
Per chiudere vorrei fare i complimenti a tutti coloro che hanno collaborato per portare a termine questa importante operazione che dimostra ancora una volta il valore delle forze dell’ordine imperiesi”.
Non è la prima volta che le forze dell’ordine della Provincia di Imperia sono coinvolte in operazioni antidroga. Poco tempo fa infatti i Carabinieri della Compagnia di Imperia hanno portato a termine la maxi operazione denominata “Batman” che ha permesso il sequestro di due chilogrammi e mezzo di hashish, cinque grammi di cocaina, alcune pasticche di ecstasy e dieci grammi di marijuana. Dall’indagine era emersa anche la commercializzazione di stupefacenti sintetici di nuovo tipo quali lo “speed”, cocktail di anfetamina e cocaina. Nelle operazioni antidroga si è distinta anche la Guardia di Finanza di Imperia che pochi mesi fa, nel corso di un normale controllo doganale all’interno del bacino portuale di Imperia
Oneglia, ha rinvenuto, su di un autoarticolato proveniente dal Marocco, 44 pani di hashish per un peso complessivo di circa 45kg ed un valore di 250.000 euro.
Il susseguirsi di questi interventi dimostra come il Ponente Ligure rappresenti una via di passaggio per il traffico di stupefacenti verso centro e nord Italia e per questo dev’essere controllato al meglio dalle forze dell’ordine.