Nuova Evangelizzazione (1a parte)

8 giugno 2005 | 22:00
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Nuova Evangelizzazione (1a parte)

Cari amici lettori, con questo spazio, desidero presentarvi alcune tematiche religioso-culturali. La prima riguarda la Nuova Evangelizzazione e la tratterò in 16 puntate.
Spero di fare cosa utile.

Chi volesse comunicare con me, questo è il mio indirizzo: a.dilorenzo@radioamicizia.191.it


NUOVA EVANGELIZZAZIONE 1
Nuova Evangelizzazione, espressione fortunata che va precisata.
Da molti anni ormai si sente parlare di ?Nuova Evangelizzazione? ed è naturale che, applicato a contesti diversi rispetto a quello in cui Giovanni Paolo II ne ha parlato la prima volta (Nowa Huta), il suo significato non possa rimanere esattamente il medesimo, o che almeno possa caricarsi di tensioni o complessità. Per questo prima di procedere è necessario fare il punto su quale sia il vero significato e che cosa si debba intendere con ?nuova evangelizzazione?.
ANTEFATTI
Nel 1943 uscì il libro-provocazione di H.Godin e Y. Daniel, France, pays de mission?, in cui si accennava fin da allora alla necessità che in Francia si prendesse in considerazione la possibilità di ritenersi paese di missione, visto il forte avanzare della scristianizzazione.
Al tempo del Concilio Vaticano II nel decreto sull?attività missionaria della Chiesa Ad Gentes (1965) al N° 6 si può già intravvedere il tema della nuova evangelizzazione: si parla di circostanze, di condizioni in cui si esplica l?evangelizzazione, di responsabilità sia della Chiesa che dei popoli, di progresso e di regresso ??i gruppi, in mezzo ai quali la Chiesa si trova, spesso per varie ragioni cambiano radicalmente, così che possano scaturire situazioni del tutto nuove. Allora la Chiesa deve valutare se queste situazioni richiedano di nuovo la sua azione missionaria?.
Dieci anni dopo, la tematica si fa più evidente nell?esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi di Paolo VI (08/12/1975) in cui si parla al n°52 della necessità del primo annuncio in situazioni  di scristianizzazione riguardanti molte persone che avevano ricevuto il battesimo e che vivevano quasi totalmente al di fuori della vita cristiana, sottolineando il fatto che questo valesse sia per i semplici che per gli intellettuali. Si parla fortemente di secolarismo  anzi di ateismo militante: ??una fede assediata e combattuta. Essa rischia di perire per asfissia o per inedia è necessaria una catechesi piena di linfa evangelica e corredata da un linguaggio adatto ai tempi e alle persone?(EN 54 ). Naturalmente da tutta l?esortazione si capisce che ? Evangelizzatrice la Chiesa comincia con l?evangelizzare se stessa? EN 15. ?segue?.