Coronavirus e carceri, Pagani (Uil): «Situazione pesante in Liguria, non sarà più possibile garantire quarantena a detenuti»
«Nel carcere di Imperia per garantire la quarantena agli arrestati/nuovi giunti fino al 5 maggio, l’istituto non riceverà arrestati, che verranno dirottati presso la Casa di Reclusione di Sanremo»
Imperia. «Nel carcere di Imperia ( 89 detenuti presenti su una capienza di 53), per garantire la quarantena agli arrestati/nuovi giunti fino al 5 maggio, l’istituto non riceverà arrestati, gli stessi verranno dirottati presso la Casa di Reclusione di Sanremo, (a tappo con 270 detenuti presenti su una capienza di 234). Situazioni simili stanno mettendo in ginocchio anche le strutture penitenziarie di Genova Marassi e Genova Pontedecimo, ovvero – commenta Fabio Pagani per la UILPA Polizia Penitenziaria – gli arrestati occupano spazi fondamentali per le strutture penitenziarie ed è impossibile garantire l’isolamento per 14 gg, bisogna intervenire tramite le Asl di competenza con test sierologici immediati a tutti gli arrestati».
«Nelle carceri liguri in questi giorni (poliziotti e detenuti) – dichiara Fabio Pagani – verranno sottoposti a test sierologici, ma non basta, abbiamo bisogno di più attenzione e soprattutto all’interno delle carceri, abbiamo bisogno di spazio e quindi è fondamentale controllare subito gli arrestati, evitare la “quarantena” e l’isolamento».
«L’inefficacia con cui l’emergenza sanitaria viene affrontata dal Ministero della Giustizia e dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è palese e a breve i risultati dei test potrebbero dare dati ancora più allarmanti» – afferma il sindacalista della UIL.
«Noi – conclude Pagani – continuiamo a pensare che sia indispensabile una svolta sistemica nella gestione carceraria e che questa non possa realizzarsi sotto l’attuale conduzione, per questo auspichiamo ancora che la responsabilità venga pro-tempore assunta direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri».