Ragazza precipitata a Capo Nero, la versione dell’uomo arrestato: “Abbiamo trascorso serata insieme”
Al suo legale l’uomo ha raccontato di aver tentato di salvare Alena
Sanremo. “Ha raccontato di aver trascorso la serata in piazza Bresca insieme alla ragazza e poi di essere andato con lei in auto a Capo Nero, ma ha negato di averla aggredita, picchiata e spinta nella scarpata”. La versione di Zied Yakoubi, magrebino 32enne finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio di Alena Sudokova è molto diversa da quella ricostruita dagli inquirenti.
A dichiararlo è l’avvocato Damiris Bellini dello studio Tropini di Imperia, legali dell’indagato. Zied Yakoubiha detto di aver tentato di salvare la ragazza mentre cadeva e di essere finito pure lui giù per la scarpata. Una versione, la sua, che non ha convinto i carabinieri.
L’uomo ha inoltre dichiarato di essere algerino, anche se in un primo momento, da un tatuaggio sotto l’orecchio, i militari lo avevano identificato come tunisino. Bisogna considerare, però, che lo straniero, irregolare in Italia, ha cinque alias conosciuti dalle forze di polizia. “Dice di non ricordare molto”, ha continuato l’avvocato, “Ricorda di aver bevuto insieme ad Alena e ad altri due amici magrebini, conversando con lei in tedesco, lingua che conoscerebbe per essere stato anche lui in Germania”. Insieme a questi amici, dei quali uno abiterebbe nei pressi di Capo Nero, il 32enne ed Alena avrebbero raggiunto il belvedere dal quale poi sono precipitati.
Mentre la 22enne tedesca di origini russe è in coma al Santa Corona di Pietra Ligure e lotta per la vita, Zied è ora in carcere: ieri il gip Massimiliano Rainieri ha convalidato il suo l’arresto, ma i legali stanno valutando se presentare richiesta di Riesame nei prossimi giorni.