Sei nordafricani devastano il commissariato di Ventimiglia: oggi a processo. L’avvocato della difesa: “Chiedo che vengano messi in libertà”

20 gennaio 2017 | 13:04
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Sei nordafricani devastano il commissariato di Ventimiglia: oggi a processo. L’avvocato della difesa: “Chiedo che vengano messi in libertà”

Tra i sei anche uno scafista e un pericoloso rapinatore

Ventimiglia. Il vetro di sicurezza di una porta blindata distrutto a calci e pugni. Attimi di violenza e resistenza contro gli agenti, intervenuti per ripristinare la calma. E’ successo ieri sera al commissariato di polizia della città di confine. Protagonisti sei giovani nordafricani, tra i 23 e i 32 anni, tra i quali cinque algerini e un libico. Tra di loro uno scafista, un pericoloso rapinatore, già arrestato nei mesi scorsi a Roma e un clandestino trovato con un coltello e pertanto denunciato per possesso ingiustificato di arma da taglio. Dopo un controllo in città, erano stati trovati dagli agenti privi dei regolari documenti per soggiornare in Italia e, per questo, portati nella caserma Bligny, in attesa, probabilmente, di essere trasferiti a Taranto.

Dopo cena, però, i sei stranieri sistemati nella cella di sicurezza del commissariato di via Aprosio hanno iniziato a dare in escandescenza: sono volati pugni e calci. La porta blindata della stanza è stata seriamente danneggiata dalla furia dei nordafricani, che hanno devastato il locale cercando, forse, di trovare una via di fuga ed allontanarsi dal posto di polizia.

A dare rinforzo ai colleghi, sono arrivati i carabinieri della prima brigata mobile “battaglione Lombardia” e i poliziotti di Nuoro aggregati a Ventimiglia.

Tutti e sei i nordafricani sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale. Questa mattina, davanti al giudice AnnaBonsignorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
A difenderli è l’avvocato Tito Schivo: “Si è trattato di un caso isolato, non vi sono episodi precedenti di violenza. Forse si sono ribellati dopo una richiesta o un equivoco”, ha dichiarato il legale, “L’arresto era facoltativo quindi credo che per almeno quattro di loro non sussistano esigenze cautelari. Chiedo che vengano rimessi tutti in libertà”.

Ai nordafricani è stato convalidato l’arresto: attenderanno in carcere il processo fissato per il prossimo 3 febbraio.