EAd Imperia decolla il progetto Switch, idee per il riutilizzo dell’ex Salso di Porto Maurizio
Attivo un laboratorio di idee per sviluppare idee e suggerimenti su come riutilizzare il deposto franco di Porto Maurizio
Imperia.Dal 2015 era chiuso, abbandonato definitivamente dalla Salso, ovvero la Società Anonima Ligure Stabilimenti, ma le grosse movimentazioni di oli vegetali sono cessate dal 2008, anno al quale risalgono gli ultimi arrivi via mare. Già nel 2014 il deposito ha avuto un funzionamento estremamente ridotto. Che fare ora di un deposito a pochi passi dal mare e da Borgo Marina, quartiere turistico in forte crescita? Esperti di fama nazionale sono arrivati a Imperia per partecipare al “Progetto Switch”.
L’obiettivo è appunto quello di studiare come riutilizzare spazi in abbandono, idee per cambiare una prospettiva. Ma Switch è qualcosa di più: l’inizio di un percorso volto a promuovere azioni di aggregazione di differenti soggetti del territorio provinciale che vede impegnato l’Ordine degli architetti della provincia di Imperia. Un centinaio gli iscritti pronti a mettersi al lavoro per dare vita ad uno spazio che la città può e deve saper sfruttare.
“Raccogliamo idee innovative e proposte operative per il riuso dell’edificio, già sede della Società Anonima Ligure Stabilimenti Oleari, situato all’interno del bacino portuale di Porto Maurizio – sottolinea Elena Farné, una delle componenti dello staff organizzatore del Progetto Switch e coordinatrice del laboratorio – Compito del laboratorio è quello di declinare proposte e funzioni per il riuso degli spazi sui temi della cultura, della formazione e del lavoro, del sociale”.
In sostanza si vuole stimolare la costruzione partecipata di proposte per prendersi cura del patrimonio in abbandono e rigenerarlo in analogia con quanto già fatto in altre città.
“Il riuso offre una occasione di business senza dover andare a cercare altri spazi in giro per la città. Una bella iniziativa che come Comune appoggiamo pienamente anche perchè operazioni di questo tipo in giro per il mondo hanno raggiunto traguardi assolutamente positivi”, ha detto il sindaco Carlo Capacci.
“Per noi è un momento magico e godiamoci allora questo momento. Non c’è nulla di scontato se siamo qui oggi. Abbiamo fatto un passo alla volta testando anche l’interesse della città. La risposta è stata forte. La città ci ha stupito, non ci siamo illusi, ma gli imperiesi ci hanno spronato ad andare avanti. Vogliamo quindi rigenerare e dare vita ai luoghi abbandonati in giro per la città”, ha sottolineato il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Panebianco.
Da oggi, tra l’altro, è possibile visitare l’edificio in previsione del laboratorio che si sta occupando dei temi del riuso. Domani è in programma un laboratorio di idee strutturato attraverso il metodo dell’OST Open Space Technology. I partecipanti all’OST avranno l’opportunità di proporre ed elaborare idee in gruppi di lavoro. L’OST agevola la circolazione di informazioni, conoscenze ed esperienze all’interno di gruppi eterogenei e permette di affrontare questioni anche molto complesse per cui non esiste una soluzione univoca, lasciando liberi i partecipanti di proporre soluzioni creative spostando la questione del problema verso le idee per risolverlo.
“Chi ha proposte e competenze che vuole mettere a disposizione per il riuso dell’ex S.A.L.S.O., come associazioni, cittadini, scuole ed istituzioni culturali, operatori economici, associazioni, professionisti, amministratori, tecnici è ben accetto”, fanno sapere i promotori dell’iniziativa. Per questo deposito si vuole aprire un tavolo di confronto e soprattutto si vogliono ascoltare delle proposte. Ma oltre all’ex Salso ci sono aree ex industriali, cinema, tutti da rivedere e possibilmente riutilizzarli, ovviamente conservando la loro storia e la loro origine. Gli architetti allora possono essere interpreti delle esogenze e dei bisogni della comunità, fondamentali per accelerare questo processo di riutilizzzo delle aree.