Realdo piange la scomparsa di Antonio Alberti, testimone dell’esodo dei brigaschi dalla Francia
“Siamo come quelli di Monfalcone, Gorizia o Fiume, siamo rimasti desolati – dice in lingua brigasca – perchè abbiamo perso la guerra.”
Triora. La comunità di Realdo piange Antonio Alberti detto Edoardo morto a 90 anni ieri pomeriggio. Alberti era nato a Realdo quando ancora la frazione era sotto il comune di Briga Marittima in provincia di Cuneo e in un video realizzato qualche anno fa “Edoardo” racconta in soli due minuti una parte della sua vita strettamente legata ai cambiamenti avvenuti nel 1947 per via del trattato di Parigi dove la Francia si è impossessata della Valle Roya e di alcuni lembi di terra del basso Piemonte.
Storie di confine, storie di profughi, i tempi cambiano ma la storia si ripete. In questa breve ma intensa testimonianza Alberti fa un paragone con gli esuli istriani: “Siamo come quelli di Monfalcone, Gorizia o Fiume, siamo rimasti desolati – dice in lingua brigasca – perchè abbiamo perso la guerra.” E da “profugo” Alberti ha lasciato il paesello ed è andato a lavorare per diversi anni come muratore a Nizza per poi tornare nella sua terra natia che secondo le sue parole è stata abbandonata da Triora, comune della provincia di Imperia che ha “ereditato” Realdo: “Triora è stata la nostra disgrazia perchè non ci ha trattato mai bene, ha abbandonato tutte le frazioni.”
Tutti sanno quanto sia stato doloroso il distacco di Briga Marittima, ora La Brigue, una volta terra d’Italia poi diventata francese solo per via di un trattato e non certo per le radici storiche e culturali. Il racconto di “Edoardo” fa capire quanto sia importante per le genti brigasche la loro storia e identità, oltre questo attaccamento alla propria terra di origine che non li ha mai allontanati dalle proprie radici.
I funerali si svolgeranno il 6 ottobre alle 14.30 presso la chiesa di Realdo. Dalla redazione di Riviera24 condoglianze alla famiglia.
(Video Lorena Barucchi)