IL ‘MESSIA’ INDIANO DIVENTA AMBASCIATORE DI SEBORGA IN INDIA

1 dicembre 2014 | 10:33
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IL ‘MESSIA’ INDIANO DIVENTA AMBASCIATORE DI SEBORGA IN INDIA
IL ‘MESSIA’ INDIANO DIVENTA AMBASCIATORE DI SEBORGA IN INDIA
IL ‘MESSIA’ INDIANO DIVENTA AMBASCIATORE DI SEBORGA IN INDIA
IL ‘MESSIA’ INDIANO DIVENTA AMBASCIATORE DI SEBORGA IN INDIA
IL ‘MESSIA’ INDIANO DIVENTA AMBASCIATORE DI SEBORGA IN INDIA
IL ‘MESSIA’ INDIANO DIVENTA AMBASCIATORE DI SEBORGA IN INDIA

58enne uomo d’affari indiano ma residente a Dubai Surinder Pal Singh Oberoi, pagò un milione di dollari per la liberazione dalle carceri di Dubai di 17 suoi connazionali accusati dell’omicidio di un pakistano

Il folklore del cosiddetto Principato di Seborga prosegue la sua marcia senza intoppi e allarga i propri fittizi confini. Sabato nel "Principato" si è tenuta la cerimonia di insediamento dell’ambasciatore seborghino in India il 58enne uomo d’affari indiano ma residente a Dubai Surinder Pal Singh Oberoi. Fin qui nulla di che ma questo indiano ha una storia particolare e soprattutto un appellativo, ossia quello di "messia". Già perchè lo scorso anno Surinder Pal Singh Oberoi pagò un milione di dollari per la liberazione dalle carceri di Dubai di 17 suoi connazionali accusati dell’omicidio di un pakistano e nel suo paese di origine viene considerato pertanto un filantropo. Le cronache indiane raccontano che non è la prima volta che compie un gesto del genere, qualche anno prima salvò dal braccio della morte altri 37 indiani pagando 2,2 milioni di dollari americani.

Il businness man indiano ha creato la sua fortuna nel lontano 1980, quando giunse a Dubai come meccanico per poi avviare nel corso degli anni la sua floridissima azienda che si occupa di ingegneria, cibo e costruzioni. Ma questa attività di filantropo ha avuto delle ripercussioni anche dal punto di vista con la giustizia indiana. Infatti due anni fa un tribunale indiano aprì un fascicolo per esaminare le accuse di riciclaggio di denaro per via dei pagamenti del rilascio di alcuni indiani finiti in galera a Dubai. La giustizia di Nuova Delhi ha voluto fare i conti in tasca al presidente del Dubai Grand Hotel e Apex Group of Companies ed ai membri della sua famiglia se avessero violato il Foreign Exchange Management Act dell’India. 

Insomma, Seborga allarga i propri ipotetici confini sbarcando in India, anche se il tutto è puramente turistico e non riconosciuto da nessun stato. 

(foto Facebook)